Roma – Sulla terra rossa del Foro Italico, Rafa Nadal si è aggiudicato per la decima volta gli internazionali d’Italia, battendo Novak Djokovic in finale, con il punteggio di 7-5, 1-6, 6-3. E’ stata la sfida numero 57 tra i due (il serbo conduce 29-28), con un primo set equilibrato fino al 5 pari, quando Nadal ha piazzato il break decisivo. Il maiorchino aveva anche rischiato di infortunarsi in modo serio, scivolando su una riga incredibilmente rialzata. Nadal, per sua fortuna ne è uscito solo con una ferita, ma ha sfogato la rabbia per l’accaduto, con una protesta vibrante nei confronti del giudice di sedia.  Francamente è sconcertante la scarsa cura dei particolari (tutt’altro che trascurabili) in un torneo così prestigioso.  L’Organizzazione ne esce ancora una volta con le ossa rotte, considerata anche la gestione dei biglietti serali, dopo quella del 2019, quando una giornata saltò per la pioggia (con conseguente caos tra giocatori e spettatori il giorno successivo) e la vicenda dei coupon 2020, al posto di rimborsi mai effettuati. Tornando alla finale, il secondo set è stato vinto nettamente da Djokovic, che nel terzo ha dovuto subire il ritorno di Nadal.  Da lì in poi,  Rafa ha cominciato a non sbagliare nulla ed è salito in cattedra con il suo diritto in diagonale, come fa abitualmente da quindici anni. Nel complesso non è stata una sfida memorabile, perché i due campioni hanno alternato splendidi colpi da fondo campo ad errori abbastanza marchiani.

Un grande applauso va fatto a Lorenzo Sonego, che ha ceduto soltanto in semifinale al numero 1 del mondo Djokovic, con il quale ha giocato per larghi tratti alla pari, prima di arrendersi al terzo set.  Nei turni precedenti l’azzurro aveva eliminato Thiem (numero 4 Atp) e Rublev (numero 7), quest’ultimo battuto proprio nella mattinata di sabato, a poche ore dalla semifinale. Come Sonego, però, anche Djokovic era stato costretto ad un doppio turno, a causa dell’annullamento della giornata di venerdi, per le avverse condizioni meteo.

Sonego, che ha disputato il miglior torneo della sua carriera, come lui stesso ha dichiarato, è ora tra i top 30 del mondo. Prosegue,  dunque, l’ottimo momento del tennis azzurro, dopo le finali (sempre in Master 1000) raggiunte nelle scorse settimane da Sinner, a Miami, e Berrettini a Madrid.

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